"Oltre Confine": è il nuovo numero di Trentino Industriale
Ampio spazio anche al mondo dello sci, con numeri da record per la stagione trentina, e ai giovani, protagonisti del progetto R-Evolution. Inoltre, un focus sulle competenze green, sempre più centrali per aziende e lavoratori.
Riportiamo di seguito il testo dell'editoriale del presidente di Confindustria Trento Lorenzo Delladio.

Mettere l’impresa al centro significa mettere al centro la persona
Abbiamo bisogno di riportare l’impresa al centro.
Voglio parlare con estrema franchezza: a cuore aperto, senza i filtri e le cautele dettate dall’opportunità. Ci sono molteplici ragioni per cui le persone sono poco sensibili, o indifferenti, o ancora perfino ostili all’industria. La straordinaria bellezza del patrimonio naturalistico del nostro territorio suggerisce che la sua vocazione sia prettamente turistica. La tradizione agricola viva in molte famiglie mantiene fortissima nelle comunità la sensibilità alla terra. La nostra storia cooperativa ci ha insegnato ad apprezzare fin da bambini forme di business improntate a un modello mutualistico.
Le zone industriali, pur occupando solo lo 0,2% del suolo provinciale, hanno un aspetto certamente impattante, fatte salve alcune operazioni recenti di buona architettura che più avanti racconteremo volentieri anche su questo giornale. Gli stabilimenti appaiono spesso contenitori inaccessibili: poco o nulla si intuisce di quanto accade al loro interno, e poco o nulla dice, al consumatore finale, il business to business. Non è al suo uso che è destinata una corona dentata, o un riduttore, o qualsiasi prodotto della nostra manifattura meccanica. Non da ultimo, anche in Trentino, così come altrove, alcuni episodi drammatici, ancora vivi nella memoria collettiva, hanno profondamente ferito le coscienze.
Appartengono a un tempo passato, quando anche la dicotomia tra proprietà e manodopera sfociava in aperto conflitto.
Questo è ciò che è più facile sapere.
Quel che è più facile non sapere, è che l’industria produce più di un terzo del valore aggiunto dell’economia trentina. Oggi, le imprese associate a Confindustria Trento assicurano – anche attraverso la propensione all’innovazione, alla sostenibilità, alla responsabilità sociale – i più elevati livelli di qualità della vita: servizi di welfare avanzati, occupazione stabile e di qualità, opportunità di crescita personale e di carriera, di conoscenza e di cultura, una società coesa, equa ed inclusiva. Perché le imprese, prima ancora che essere motore di ricchezza, sono comunità di persone. Laboratori di convivenza, luoghi di incontro e di scambio - sempre di più - tra esperienze, culture, generazioni. Attori di valore e di valori, profondamente radicati al territorio in cui sono nati e cresciuti, senza il quale non sarebbero quello che sono, nella stessa misura in cui esso non sarebbe quello che è.
Il prezzo di questo gap di conoscenza è altissimo. Non sapere, o non riconoscere, questa verità, significa perdere non una, ma molte occasioni: di crescita e di trasformazione sociale, di lavoro e di realizzazione, individuale e collettiva, di prosperità. Soprattutto, significa perdere l’occasione di progettare il futuro su basi certe, affrontando positivamente anche le crisi. Ripristinare una narrazione aderente alla realtà, pervenire a una corretta lettura del presente, è condizione essenziale per immaginare le migliori strategie per l’avvenire del nostro Trentino.
Ecco perché mettere l’impresa al centro significa mettere al centro la persona. Ed ecco perché ne abbiamo bisogno: come sistema Paese e come sistema Territorio.
Lorenzo Delladio
Presidente di Confindustria Trento