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03 aprile 2025

Dazi USA nei confronti dell’UE

L’America First Trade Policy, inaugurata nel 2025 dal Presidente Donald Trump, ha l’obiettivo di riequilibrare, a livello globale, il sistema commerciale internazionale contabilizzando i costi che gli USA ritengono di subire per effetto di una molteplicità di misure e prassi: i dazi, valutati più alti di quelli applicati dagli USA nei confronti dei prodotti non statunitensi; le imposte, inclusa l’IVA; le misure non tariffarie, quali le autorizzazioni e le certificazioni definite dalle normative nazionali; perfino le misure che causano la deviazione dei tassi di cambio dal valore di mercato. Ogni misura, quindi, che Washington ritiene discriminatoria e dannosa per i prodotti americani e per la loro competitività.

Limitandosi alle misure che producono effetti per le imprese europee e trentine, la politica daziaria statunitense si è ad oggi concretizzata in tre gruppi di misure.

Il 12 marzo sono entrati in vigore due provvedimenti statunitensi (Proclamation 10895 e 10896 del 10 febbraio) che impongono dazi addizionali del 25% su alcuni prodotti in acciaio e prodotti derivati ed un aumento dell’aliquota del dazio addizionale dal 10% al 25% su prodotti in alluminio o derivati, salvo per i prodotti la cui materia prima sia stata fusa e colata (“melted and poured”) negli USA. Questi dazi si applicano non solo alle materie prime acciaio e alluminio, ma anche a molti prodotti che le contengono, individuati tramite voce doganale riferibile alla tariffa doganale USA. Per tali prodotti, le imprese esportatrici europee sono tenute a presentare alla dogana statunitense la documentazione utile a definire il contenuto di acciaio o alluminio, su cui si applica il dazio.

Il 9 aprile gli Stati membri dell'UE hanno votato a favore della proposta della Commissione europea di introdurre contromisure commerciali in risposta alle tariffe USA sulle importazioni di acciaio e alluminio. Una volta concluse le procedure interne della Commissione e pubblicato l'atto di esecuzione, le contromisure entreranno in vigore e i dazi inizieranno a essere riscossi. La riscossione sarà graduale. La prima tranche del 15 aprile varrà 3,9 miliardi di euro, la seconda del 16 maggio 13,5 miliardi e la terza, prevista per il 1° dicembre, 3,5 miliardi.

I prodotti statunitensi colpiti dalle contromisure europee saranno prodotti agricoli e industriali di uso corrente, come soia, carne, tabacco, ferro, acciaio e alluminio, allo scopo colpire i settori americani che fanno maggiore affidamento sulle esportazioni transatlantiche.

Per la Commissione europea, le contromisure potranno essere sospese in qualsiasi momento, qualora gli Stati Uniti accettino un risultato negoziale equo ed equilibrato.

Il 10 aprile l’Unione Europea ha deciso, al momento, di sospendere per un periodo di 90 giorni l’adozione delle contromisure ai dazi USA su acciaio e alluminio.

La seconda iniziativa intrapresa dall’Amministrazione Trump è stata l’adozione, il 26 marzo, del Proclamation 10908, con cui è stato adottato un dazio del 25% su tutte le automobili prodotte fuori dagli USA (corrispondenti a 17 codici di classifica doganale statunitense), in vigore dal 3 aprile. Il 3 maggio 2025 entrerà in vigore l'applicazione del dazio addizionale del 25% anche per numerose componenti di automobili prodotte fuori dagli USA (corrispondenti 130 codici di classifica doganale statunitense).

Terza iniziativa americana è stata, il 2 aprile, l’adozione dell’Executive Order "Regulating Imports with a Reciprocal Tariff to Rectify Trade Practices that Contribute to Large and Persistent Annual United States Goods Trade Deficits".

Si tratta di un ampio gruppo di misure daziarie globali, i cosiddetti dazi “reciproci”, tesi, negli intendimenti di Washington, a riequilibrare i dazi applicati sui prodotti statunitensi dagli altri Paesi del mondo.

Relativamente all’Unione Europea, l’Executive Order ha previsto l’adozione, a partire dal 5 aprile, di un dazio addizionale del 10% sull’importazione negli USA di quasi tutti i prodotti europei (esclusi alluminio, acciaio e relativi semilavorati, oltre alle automobili, per cui già vige il dazio aggiuntivo del 25%), dazio che è incrementato al 20% a partire dal 9 aprile.

Qualora il prodotto contenga almeno il 20% di componenti aventi origine Stati Uniti, il dazio addizionale è applicato solamente sul contenuto non originario degli USA.

In attesa di approfondimenti da parte dell’Amministrazione Trump, il dazio addizionale non si applica ai beni elencati nell' Annex II dell’Executive Order, individuati tramite voce doganale riferibile alla tariffa doganale USA. Si tratta di prodotti appartenenti alle categorie chimico-farmaceutica, gomma-plastica, legno-carta-grafica, metallurgico e elettronica e semiconduttori.

I dazi addizionali vengono applicati in aggiunta ad ogni altro dazio, tassa o tariffa già applicabile. A titolo esemplificativo – secondo l’interpretazione attuale – per prodotti europei con dazio, ad oggi, del 15%, si applica dal 5 aprile un dazio del 25% e dal 9 aprile del 35%.

Il 9 aprile il presidente Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni, ossia fino al 14 luglio 2025, sull’incremento dei dazi reciproci introdotti contro tutti i Paesi.

Tuttavia, i dazi reciproci di base del 10%, attivi dal 5 aprile per tutti i Paesi, quelli sulla Cina che hanno raggiunto circa il 145%, quelli del 25% su acciaio/alluminio attivi dal 12 marzo e quelli sulle automobili, attivi dal 3 aprile (e per la componentistica dal 3 maggio), rimangono in vigore.

Le prime stime indicano che nel breve periodo, i citati dazi statunitensi produrranno una riduzione del PIL dello 0,4% per l’Unione europea, un calo doppio rispetto a quello americano (-0,2%). L’impatto sarà probabilmente maggiore se l’Unione europea imporrà contro-dazi sui prodotti statunitensi.

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Nicolò Andreini
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