CASE E CAPITALI Due fondi: 200 milioni
Capitali freschi alle imprese, case alle famiglie che non arrivano a pagare un affitto di mercato, agli anziani, agli studenti. Su queste partite, decisive per la ripresa, la Provincia intende mettere in campo almeno 200 milioni di euro attraverso due nuovi fondi a partecipazione pubblica di minoranza, nei quali si mobilita soprattutto il risparmio privato: il risparmio postale attraverso Cassa Depositi e Prestiti e in particolare i suoi fondi di investimento nelle imprese e nelle iniziative immobiliari, il risparmio previdenziale gestito dai fondi pensione dei lavoratori dipendenti, Laborfonds, e autonomi, Itas Plurifonds, risorse europee attraverso la Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo per gli investimenti, il suo braccio per gli interventi nelle Pmi, risorse locali da Fondazione Caritro, Cooperazione, società finanziarie ad azionariato diffuso come Isa e La Finanziaria Trentina. Il Fondo crescita è l'erede del Fondo strategico Trentino Alto Adige, che ha utilizzato praticamente tutta la sua dotazione e, con le operazioni del 2020, è arrivato a 237 milioni di investimenti nelle imprese in cinque anni. Il nuovo fondo metterà in campo 100 milioni non solo per sottoscrivere minibond, ma per rafforzare patrimonialmente le aziende attraverso investimenti in quote di minoranza del capitale. Il Fondo immobiliare per la rigenerazione urbana, anch'esso da 100 milioni, interverrà nelle aree da riqualificare a Trento e Rovereto, in primo luogo l'ex Italcementi a Piedicastello, con progetti di social housing, cioè di alloggi a canone moderato su cui finora ha operato l'apposito Fondo housing sociale Trentino realizzando 516 abitazioni, senior housing, cioè residenze e appartamenti per anziani, e studentati. Piazza Dante ha un terzo fondo in cantiere, il Fondo alberghi per riqualificare le strutture ricettive in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.1 tempi in questo caso sono più lunghi, mentre i primi due strumenti dovrebbero partire entro l'anno. Per il Fondo crescita i tempi potrebbero essere più brevi. In questa fase siamo alla selezione dell'advisor legale, mentre Cassa del Trentino, la società finanziaria della Provincia, sta lavorando al documento di programma e di accordo con gli investitori. Serve poi la gara per la società di gestione del risparmio, la sgr che gestirà il Fondo. Con i tempi tecnici, l'operatività potrebbe arrivare anche a metà anno. Il Fondo strategico scade fra due anni ma con gli interventi anti-crisi Covid ha esaurito le sue risorse. Si tratta di un Fondo regionale gestito da Finint Investment sgr e partecipato dalle Province autonome, dai fondi pensione Laborfonds e Plurifonds, da Volksbank. L'anno scorso, nell'ambito del programma Ripresa Trentino, ha erogato 8 nuovi prestiti diretti (direct lending) per un totale di 8,8 milioni alle aziende La Sportiva (1,25 milioni), De Manincor (600mila euro), Starpool (1,5 milioni), Punto Grill (650mila euro), Omp Piccinelli (800mila euro), Meccanica Camelli (1,25 milioni), Segata (1,25 milioni), Arcese Trasporti (1,5 milioni). Ha poi sottoscritto obbligazioni per 15 milioni di Mediocredito Trentino Alto Adige, che a sua volta sta sostenendo i settori produttivi con prestiti e moratorie. Il Fondo ha inoltre concesso 21 revisioni di piani di ammortamento e moratorie per un controvalore di rate riscadenziate e posticipate pari a 9,25 milioni e un debito residuo di 51,2 milioni. Gli investimenti complessivi del Fondo strategico ammontano a 237,1 milioni e hanno raggiunto più di 400 aziende in tutta la regione. Tra essi ci sono 52 minibond con 46 controparti per 165,3 milioni, 11 prestiti diretti ad altrettante imprese per 11,8 milioni, otto convenzioni bancarie per 40 milioni per favorire l'accesso al credito a tassi calmierati alle piccole imprese, di cui hanno beneficiato 376 aziende. Il Fondo crescita continuerà a sottoscrivere minibond ma è previsto un passo in più: un intervento di private equity, di sottoscrizione di capitale, per rafforzare il patrimonio delle imprese. Il credito d'emergenza, infatti, non manca. L'ultima rilevazione del Fondo centrale di garanzia aggiornata a lunedì 11 gennaio dice che in Trentino hanno ricevuto prestiti agevolati, sia nel programma provinciale che nazionale, 10.396 aziende per un totale di 1 miliardo 310 milioni di euro. Di essi, quasi 100 milioni (99,2 milioni) sono crediti fino a 30mila euro a 4.724 imprese garantiti al 100% dallo Stato. Il problema è come faranno i debitori a reggere questo indebitamento, sia pur contratto a condizioni agevolate. Perciò si sta ragionando, in particolare con Confindustria Trento, su quali imprese potrebbero essere sostenute con interventi patrimoniali.