Luiss, partono i nuovi corsi Si amplia la rosa dei partner
Oltre mille ore di formazione, dieci corsi executive, un master e 122 persone coinvolte in rappresentanza di 24 aziende. Il primo anno dell'hub bellunese della Luiss Business School è già un successo, a maggior ragione se si considera quanto questo esordio sia stato ostacolato dalla pandemia. Eppure l'attività formativa, in modalità mista in presenza e a distanza, non ne ha risentito e Confindustria Belluno Dolomiti, che con caparbietà ha voluto portare a Belluno una sede della Luiss, è già pronta a chiedere al Comune più spazio all'interno della prestigiosa sede di Palazzo Bembo. Il programma formativo dell'anno appena iniziato, infatti, prevede un'offerta intensa che consoliderà la presenza in città della Business School. Nel suo piano quinquennale appena approvato, infatti, la Luiss conferma il suo impegno e la volontà di sviluppare le potenzialità dell'hub Belluno. Se ne è parlato ieri, in occasione del primo bilancio dell'attività e della presentazione dei prossimi corsi. La prima novità, però, riguarda il coinvolgimento delle altre realtà associative del Nord Est, Venezia, Trento e Udine, che hanno sottoscritto una convenzione per promuovere l'offerta formativa tra i loro associati, individuando così nel polo bellunese di Luiss il partner privilegiato per l'alta formazione e lo sviluppo delle competenze del personale anche delle loro aziende. Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti ha ribadito l'importanza dell'alta formazione: «Se vogliamo ripartire davvero dobbiamo farlo dalle competenze. La formazione è un tema strategico per il nostro Paese e ancora di più per il futuro delle aree di montagna. L'obiettivo è sostenere le imprese nella crescita del capitale umano e attirare a Belluno le energie professionali migliori». Subito entusiasta la reazione di Confindustria Venezia, come ha spiegato Vincenzo Marinese: «La formazione è l'elemento cardine della nostra associazione, insieme alla cultura d'impresa e alla rappresentanza». In linea anche Confindustria Trento: «Crescita e velocità dell'innovazione hanno assunto ritmi pazzeschi», ha evidenziato la vice presidente Stefania Segata. «Gli imprenditori sono soli nel prendere decisioni fondamentali per le loro aziende. La formazione li può aiutare». «Questa iniziativa intercetta le necessità delle imprese di tutto il Nord Est», ha aggiunto Anna Mareschi che guida Confindustria Udine, «perché le nostre imprese fanno una fatica incredibile a trovare i profili richiesti dai mercati. Fare formazione nei luoghi dove ci sono le imprese è diventata una questione di sopravvivenza, ne va del nostro futuro». Soddisfatti i vertici di Luiss, che dal territorio hanno ricevuto stimoli interessanti e vedono in Belluno: «Uno dei perni del modello formativo multi sede», ha ricordato Enzo Peruffo. In primavera, dunque, partiranno corsi di Project management basic, Amministrazione, finanza e controllo, Supply chain management e Digital export management. In autunno, poi ci saranno quattro master per i giovani (Digital marketing, Food&wine, Amministrazione, finanza e controllo e Project management) e la Winter School. Paolo Boccardelli, direttore della Luiss, ha concluso ricordando la lungimiranza di Confindustria Belluno nel volere fortemente l'hub, offrendo un supporto concreto e un impegno convincente nel progetto: «Il Nord Est è la grande piattaforma di rilancio del Paese per forza produttiva e capacità di incidere nei mercati mondiali». ?